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Sostiene Agnelli… e noi siamo d’accordo con lui
18 Dicembre 2024

Tempo di lettura: 2 minuti

Nell’era digitale, caratterizzata da un incessante bombardamento informativo, la capacità di emergere nel mare di omologazione è il mantra per chiunque operi seriamente nel campo della Comunicazione o della Cultura. Manuel Agnelli, leader degli Afterhours, produttore musicale e personaggio televisivo, ha evidenziato come la cultura contemporanea sia troppo spesso asservita ai numeri, sacrificando l’originalità e la profondità per una sterile ricerca di efficienza.

Secondo Agnelli, questa tendenza non solo appiattisce la creatività, ma porta anche a una “destrutturazione culturale” che rischia di avere ripercussioni economiche severe. In un Paese come l’Italia, dove il patrimonio culturale e la creatività sono tra le risorse più preziose, la perdita di tali valori potrebbe tradursi in un impoverimento generale, non solo culturale ma anche economico. In effetti, l’utimo rapporto Censis parla di una “sindrome italiana” in cui prevale il cosiddetto “galleggiamento”. 

Non diteci mai “copia quello che fanno i competitor”

Agnelli e il Censis offrono spunti fondamentali per riflettere sulla propria strategia comunicativa. Invece di seguire acriticamente le tendenze dominanti o di cercare di emulare i competitor, è essenziale trovare una voce propria che risuoni autentica. Ciò implica un’attenzione particolare al contenuto e al messaggio che si desidera trasmettere, piuttosto che alla sola forma o all’impatto immediato sui numeri. Per noi di Rizomedia è sempre stato così: crediamo che un brand debba sottolineare valori e autenticità. Seguire acriticamente i competitor o le tendenze dominanti non fa altro che annacquare il messaggio che si desidera trasmettere. Al contrario, enfatizzare una voce autentica e unica può fare la differenza, permettendo di stabilire un legame più profondo con il proprio pubblico.

Solo chi si distingue lascia un’impronta unica

In un mondo dove, per dirla con le parole di Agnelli, “i pezzi sono tutti uguali” e la produzione di contenuti è standardizzata, o addirittura automatizzata, solo coloro che si impegnano per  differenziarsi potranno veramente lasciare un’impronta duratura. Il consiglio che offriamo ai nostri clienti è quindi chiaro: svelare la propria unicità come strategia di comunicazione. Questo non solo contribuirà a costruire un legame più profondo con il pubblico di riferimento, ma garantirà anche una posizione distintiva in un panorama sempre più omologato. Scegliere di comunicare con autenticità e profondità è una scelta coraggiosa e faticosa, non priva di ostacoli, ma è anche l’unica via per distinguersi veramente nel rumore e nella noia che ammantano la comunicazione moderna, specialmente quella B2B. 

Manuel Agnelli e industria discografica

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