Assistiamo in questi anni a un ritorno delle attività artigianali o commerciali. Forse anche per effetto della lunga crisi, che ha ridotto i posti di lavoro o li ha resi più instabili, oggi molte persone decidono di dare vita a un sogno nel cassetto. Un negozio, un bar, una bottega artigiana… Si impegnano, ci credono, spendono i soldi della liquidazione o i risparmi di famiglia e si lanciano nell’impresa, consapevoli del rischio imprenditoriale. Ho un grande rispetto per chi mostra questo coraggio.
Per lavoro ho spesso relazioni con questo affascinante mondo della micro e piccola impresa. Mi piace ascoltare le persone che ti raccontano con passione il loro sogno e, com’è naturale che sia, non posso trattenermi dal porre la fatidica domanda: “e come hai pensato di promuovere la tua attività”?
Ebbene, quasi sempre arriva una risposta confusa, altre volte rispondono di aver già speso molti soldi, inutilmente. E’ il caso di coloro che si sono fidati del primo che passa. Quello che bussa alla vetrina ed entra dentro parlando a mitraglia e sfoderando depliant in carta lucida e prestazioni da capogiro.
Così ho udito di anticipi di alcune migliaia di euro versati per dei siti o per degli e-commerce mai consegnati; ho saputo di centinaia di euro spesi per uno spazio su brutte cartine stradali che nessuno utilizza; ho visto creare portali-vetrina con le varie attività commerciali della zona come se google maps non esistesse già (e funziona pure meglio); ho visto loghi e volantini illeggibili, inutili pagine pubblicitarie, utilizzi di Facebook completamente sbagliati…
Come fare per evitare di trovarsi con un’attività appena aperta e non gettare via soldi in comunicazione sbagliata?
E’ davvero molto semplice: occorre definire fin da subito un budget per la promozione. Esattamente come si definisce la spesa per il mobilio, per le attrezzature e per la merce a magazzino è necessario mettere da parte anche i soldi per farci conoscere dalla clientela.
Piuttosto scegliamo un quarzo meno costoso per il bancone, togliamo qualche accessorio al furgone aziendale o facciamo altre economie perché è indispensabile destinare risorse alla comunicazione della nostra impresa sin dal primo momento.
E’ un investimento fondamentale, non è una cosa marginale da affrontare con gli spiccioli che ci restano dopo aver pagato tutti, come purtroppo molti pensano. Davvero, con gli spiccioli non possiamo fare molto.
L’apertura è il momento di maggior spinta, la nostra impresa è come un razzo che si stacca dalla rampa di lancio: è in quel momento che occorre aprire a manetta la valvola del carburante. La comunicazione è il propellente della nostra attività che decolla.
Una volta stabilito un budget e prima di aprire bottega si potrà contattare un’agenzia di comunicazione e chiedere un progetto e un preventivo che contempli tutta l’immagine, in modo che il risultato sia coordinato, riconoscibile ed efficace: dal logo all’insegna, dal sito alla pagina Facebook, da un piano pubblicitario studiato a hoc fino a iniziative ed eventi specifici, incluso il momento clou del taglio del nastro.
Il mio consiglio è di convocare due o tre agenzie qualificate nel vostro territorio, rivolgetevi a gente che abbia una buona reputazione, chiedete loro di mostrarvi un portfolio e di presentarvi un progetto. Scegliete sulla base della qualità delle idee e del rapporto qualità/prezzo, in fondo è ciò che chiederete anche ai vostri clienti.
C’è un’altra cosa che vi consiglio: evitate di rivolgervi a hobbisti e amatori vari, spesso molto appassionati ma privi di quella competenza in più che può fare la differenza. E poi vi serve la fattura, perché la pubblicità la potete mettere in detrazione.
E infine, ma molto importante: una volta affidato il lavoro lasciate lavorare il professionista che avete scelto, non mettete ostacoli al suo lavoro, perché alla fine sarete voi a rimetterci. Vi fidate del commercialista e del notaio, fatelo anche con chi vi cura la comunicazione.
Massimo Max Calvi